Burocrazia nell’edilizia: al via la semplificazione
Il Governo ha fissato il suo nuovo obiettivo: semplificare le procedure per l’avvio delle attività diminuendone il numero; una riforma tale che Matteo Renzi, durante la conferenza stampa in cui è stato presentato il ddl, l’ha definita “rivoluzione copernicana”.
Ad aprile infatti, il Ministro per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Maria Anna Madia, aveva lanciato la consultazione sulle 100 procedure più complicate da semplificare, alla quale avevano preso parte professionisti, dipendenti pubblici e non solo. È emerso che l’edilizia è il settore più complicato avendo tempi lunghissimi per ottenere i titoli abilitativi, leggi statali e regionali che si contraddicono e un numero eccessivo di enti coinvolti per il rilascio delle autorizzazioni. Si parte con il permesso di costruire, al quale seguono i procedimenti di autorizzazione paesaggistica, con tempi lunghi anche per i piccoli interventi, per poi arrivare ai Comuni che chiedono l’autorizzazione sismica perfino per la costruzione dei loculi cimiteriali. Dalla consultazione è emerso inoltre, il problema delle lunghissime procedure per partecipare alle gare d’appalto, occorrendo molto tempo per ottenere il Durc, la documentazione antimafia e le attestazioni Soa.
Per rispondere ai problemi emersi, il Governo ha deciso che la Pubblica Amministrazione dovrà inserire online tutti i vari certificati, in modo da essere scaricabili, e si dovrà adeguare al principio di unicità dei punti di contatto con i cittadini e le imprese.
Altro intervento consiste nella sostituzione del Governo alle Amministrazioni, nel caso in cui queste non rilasciano il proprio parere nei tempi prestabiliti. Silenzio assenso dopo 30 giorni è la risposta del ddl. Nel caso in cui i pareri delle amministrazioni siano discordanti, prenderà l’opportuna decisone la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Non ultimo, il superamento dell’uso della carta nelle amministrazioni e la ridefinizione dei processi decisionali, dove i soggetti interessati potranno partecipare attraverso le attuali tecnologie informatiche e al sistema pubblico dell’identità digitale.
Il testo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri ed è il secondo step del ddlRepubblica Semplice, esaminato dal CdM a metà giugno per rispondere alle esigenze di professionisti e imprese, cioè avere delle regole chiare ed uniformi, in modo da poter svolgere la propria attività senza difficoltà.