Compensi professionali minimi e semplificazioni normative: le proposte del CNI
Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), durante il 59° congresso di categoria tenutosi a Caserta, ha avanzato richieste ben precise: cambiamenti normativi veloci e compensi professionali minimi, che possano garantire la concorrenza ma allo stesso tempo tutelare il cliente assicurando la qualità dei servizi.
Secondo lo stesso Presidente, l’eliminazione dei minimi tariffari e la riforma delle professioni per la tutela della concorrenza hanno alterato il mercato professionale con prestazioni effettuate a prezzi bassissimi, scatenando la scarsa qualità dei servizi.
La soluzione proposta da Armando Zambrano è la determinazione di standard professionali minimi per i vari servizi di progettazione da correlare con compensi minimi, i quali si devono basare sui tempi necessari allo svolgimento della prestazione.
L’abrogazione delle tariffe professionali ha determinato una spinta alla concorrenza: i professionisti si fanno pubblicità attraverso allettanti prezzi irrisori su siti web, che raccolgono offerte a basso costo.
Non si vuole tornare alle tariffe, ha sottolineato Zambrano, ma solo garantire un accettabile livello di qualità delle prestazioni, evitando quanto finora accaduto anche con le Amministrazioni Pubbliche, che hanno proposto di pagare un euro per la progettazione di opere pubbliche, certificazioni energetiche pubblicizzate a 30 euro e ribassi di progettazione fino all’80%.
Inoltre, il Presidente del CNI ha criticato la scelta del Governo di stralciare dal Decreto Sblocca Italia il regolamento edilizio unico, il quale avrebbe consentito ai progettisti di lavorare con regole ben precise su tutto il territorio nazionale.
Il regolamento edilizio unico doveva seguire l’adozione dei modelli standard per la presentazione della Scia e la richiesta del permesso di costruire. Ad oggi però, i tempi annunciati dal Governo sembrano slittati.